“Le forze soprannaturali della primavera creano il vento nel cielo e il legno sulla terra. Nel corpo esse creano il fegato e i tendini; esse creano il colore verde… e danno alla voce la capacità di emettere un suono gridato… esse creano gli occhi, il sapore acido e l’emozione della rabbia”.
-tratto dal Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo-
In questa breve citazione possiamo vedere riassunti gli aspetti fondamentali della stagione primaverile, legati secondo questa antica medicina, all’elemento Legno e al Fegato.
Infatti questa stagione, presenta il primo dei cinque elementi in cui l’energia della Terra esprime, secondo la medicina cinese, il movimento Legno. Noto per la sua duttilità, ossia la capacità di flettersi e di ritornare alla forma iniziale. Come un albero che estende i propri rami e allarga le foglie, il legno tende all’apertura, all’espansione soprattutto verso l’alto (Yang) seppur radicato alla Terra (yin).
Queste caratteristiche si riflettono perfettamente nella pianta di bambù, dal colore verde, che cresce velocemente, rimanendo flessibile nonostante la sua grande stabilità.
Di riflesso anche la primavera si caratterizza per l’allungamento delle ore di luce, che incoraggia un risveglio delle energie naturali anche nell’uomo che pian piano esce dal letargo invernale per affacciarsi fuori dalla propria “tana” e come le piante, i fiori, gli animali a manifestare la propria energia vitale anche attraverso il movimento fisico.
Questo elemento infatti nutre l’energia della crescita, del cambiamento e dell’accettazione. Si presenta quindi l’occasione per lavorare su qualsiasi blocco. La primavera è il momento dell’azione, del cambiamento, del lasciar andare e quindi di rinascita.
Per muovere i primi passi però, bisogna avere le idee chiare sul dove vogliamo andare e quali zavorre lasciare indietro. Non a caso l’organo associato a questa stagione è proprio il Fegato. Nella concezione tradizionale la funzione del Fegato è considerata quella di essere il grande architetto della propria visione del futuro e della pianificazione strategica della propria vita, che opera sempre in accordo alla vescicola biliare (cistifellea) considerata invece la sede dell’abilità di prendere decisioni e capacità di giudizio. Dalla buona funzionalità di Fegato e cistifellea si può notare quindi la capacità di pianificare e scegliere. Un deficit di questi organi si manifesta dunque con la difficoltà di prendere una decisione, esitazione, paura di agire facendo la cosa sbagliata. Al contrario un eccesso di questa energia nei due organi porta a decisioni affrettate e impulsive nonché scatti di collera non controllata. Se invece la stessa collera fosse repressa quindi trattenuta, si creerebbe blocco e stagnazione nel Fegato.
Non deve sorprenderci allora se la rabbia e la frustrazione rendono l’uomo rigido e inflessibile, come l’albero che non riuscendo ad ondeggiare si spezza sotto l’influenza di un forte vento. Ma non solo rigidità di muscoli e tendini, con movimenti a scatti. I problemi del Legno possono farsi sentire anche a livello mentale; per esempio con una forte rigidità nei pensieri oppure una mancanza di pazienza.
Durante la primavera, il Fegato e il suo viscere collegato (cistifellea) sono naturalmente attivi e tendono all’eccesso; anche qui non è un caso se in questo periodo dell’anno ci si sente congestionati ed è più probabile che si manifestino sintomi tipici da “pieno” come allergie, irritabilità, irrequietezza, indecisione, cefalee improvvise, difficoltà digestive, occhi rossi che bruciano, vertigini, acufeni…
Cosa possiamo fare allora per vivere al meglio questa stagione?
Possiamo iniziare dalla nostra tavola, mangiando cibi più leggeri e sani proprio per non andare ad appesantire ulteriormente il Fegato. Introducendo anche cibi piccanti soprattutto per tonificare un’energia di Fegato stagnante. Quindi iniziamo a togliere o a diminuire fortemente i seguenti alimenti:
- cibo di origine animale ed eccesso di sale
- prodotti da forno
- grassi elaborati o denaturati (come olio fritto)
- troppo zucchero (zucchero saccarosio, ma attenzione anche a fruttosio, che potrebbe originare problematiche di fegato grasso\ molto meglio sciroppo di agave o acero)
E prediligiamo:
- cibi di colore verde, come la verdura di stagione (rucola, ravanello, spinaci, bietole, ortiche, sedano, cicoria selvatica, prezzemolo…)
- germogli (ottimo per condire insalate o crostini di pane)
- vino in fase di cottura
- buccia di agrumi grattugiata (limone soprattutto, da aggiungere ai nostri piatti)
Se poi come me, vi piace utilizzare i cristalli nel vostro quotidiano, potete procurarvi un topazio dorato con il suo colore che ricorda il sole, da abbinare al II, III e IV chakra, è un forte equilibratore emozionale, aiuta a rinforzare il fegato, la cistifellea e la milza ampliando la visione interiore e donando pace, calma e serenità.
Secondo l’Ayurveda, il topazio dorato è utile anche per prevenire le rughe e rendere morbida e splendente la pelle. Quindi perchè non utilizzarlo direttamente sul viso, con una crema idratante o ancora meglio un oleolito fatto con fiori di camomilla e un paio di gocce di olio essenziale di limone (per pelli impure o con macchie da schiarire mi raccomando però usarlo solo di sera) , rosmarino (ottimo per eczemi ma anche per la forfora se si aggiunge allo shampoo) e la salvia (cicatrizzante, riequilibrante, ottima per i primi caldi nella regolazione del sudore)
Infine non posso lasciarvi senza i miei amati Fiori di Bach. Ho selezionato per voi quelli che penso possano essere più utili in questa stagione, viste le sue caratteristiche:
- Crab Apple (il fiore della “pulizia” per alleggerirci dalle tossine nel corpo e nella mente)
- Beech (il fiore dell’ “intolleranza”, verso persone, cose, ambienti, ma anche pollini, muffe etc..quindi ottimo per le allergie)
- Olive (il fiore della “stanchezza” fisica e mentale, adatto al risveglio primaverile se ancora siamo intorpiditi dalla fase invernale)
- Clematis (il fiore della “concretezza” quindi per tornare con i piedi per terra e non con la testa tra le nuvole, tipico della primavera)
- Walnut (il fiore del “cambiamento” ottimo per adattarsi a questo passaggio di maggiore luce solare e all’ora legale che spesso può stravolgere i più sensibili)
- Impatiens (il fiore dell’ “impazienza” in quei casi in cui la nostra cistifellea in eccesso di energia, ci faccia sentire indecisi e impazienti sul da farsi)
Non mi resta che augurarci una magica Primavera!
con affetto, Francesca S.
Francesca S.
Francesca Stefanutti Naturopata
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